CHE COS'E' UN RAEE
Portiamo le imprese al successo
COSA DICE LA NORMATIVA
Frigoriferi e climatizzatori, piccoli e grandi elettrodomestici, televisori e computer, apparecchiature audio/foto/video e lampade a risparmio di energia. Tutti strumenti, costantemente presenti in ogni attività della nostra vita quotidiana, che per funzionare dipendono da correnti elettriche o da campi elettromagnetici.
Giunti al termine del ciclo di vita diventano rifiuti classificati con la sigla RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Il volume dei RAEE cresce a livello europeo a un tasso tre volte superiore rispetto a quello di qualunque altra tipologia di rifiuti. Per porre un freno all’incremento costante di tali rifiuti e assicurarne un trattamento idoneo, l’Unione Europea ha emanato apposite Direttive finalizzate alla “prevenzione della produzione di RAEE e al loro successivo reimpiego, riciclaggio e altre forme di recupero, in modo da ridurre il volume dei rifiuti da smaltire”.
Tali Direttive sono state recepite in Italia con il Decreto Legislativo n.151 del 2005 e successivamente con il Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014, che si pone l’obiettivo di migliorare, sotto il profilo ambientale, l’intervento dei soggetti che svolgono un ruolo attivo nel ciclo di vita dei prodotti elettrici ed elettronici: dai produttori ai consumatori, passando per gli attori della filiera distributiva, fino agli operatori del riciclo.
La Direttiva Europea sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) afferma il principio della responsabilità del produttore per i prodotti a fine vita, principio sancito per la prima volta a livello europeo nel settore automobilistico ed ora esteso anche al settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Obiettivo primario della normativa è la riduzione della quantità dei rifiuti da avviare a smaltimento e della loro pericolosità, promuovendo il reimpiego, il riciclaggio e le altre forme di recupero dei RAEE e vietando espressamente l’immissione sul mercato di apparecchiature nuove contenenti sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente quali piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (pbb) od etere di difenile polibromurato (pbde).